Cos'è lo strabismo

Lo strabismo è la presenza di una deviazione oculare che può essere congenita o acquisita e che non è una banale singolarità estetica sebbene rappresenta spesso motivo di insicurezza e può essere causa di problemi psicologici e di difficoltà relazionali. Può essere divergente (exotropia) quando l’occhio devia verso l’esterno, verticale se l’occhio è deviato verso l’alto (ipertropia) o se l’occhio è deviato verso il basso (ipotropia); parliamo di strabismo convergente (esotropia) quando il bulbo oculare devia verso l’interno.

Cause e cure

L’esatta causa di uno strabismo non è sempre nota. Alcuni bambini nascono con uno strabismo congenito, mentre altri pazienti sviluppano la condizione in un secondo momento (strabismo acquisito).
Il trattamento chirurgico dello strabismo non offre particolari difficoltà tecniche e segue tecniche tradizionali. Il punto critico, in questo caso, è rappresentato dalla scelta del momento dell’intervento e dalle indicazioni chirurgiche.  L’importanza dell’inquadramento diagnostico è data dal fatto che quest’ultimo è la base per la terapia,che sarà personalizzata in base al caso specifico. La terapia non chirurgica si basa su di un’appropriata correzione dei vizi di refrazione (gli occhiali !!), sugli esercizi ortottici, sul bendaggio che vengono prescritti, dosati e continuamente riadattati in base al quadro clinico ed alla sua evoluzione. La terapia chirurgica ha indicazioni e tempi di esecuzione estremamente precisi: non tutti i pazienti strabici devono essere operati, anzi in alcuni casi l’intervento è assolutamente controindicato.

Scopi del trattamento chirurgico

Quando si propone un intervento chirurgico è importante chiarire bene quali sono gli obiettivi dell’intervento stesso.

Lo scopo estetico è senza dubbio di primaria importanza: tanto nei bambini quanto negli adulti, la presenza di una deviazione oculare, come già detto, può essere causa di insicurezza, di problemi psicologici e relazionali.

Lo scopo funzionale è talora raggiungibile, come nel caso di molte forme di strabismo divergente nelle quali l’intervento aiuta a ristabilire una visione binoculare normale.

Nelle forme di strabismo paralitico gli obiettivi tipici sono l’eliminazione della diplopia e di un eventuale torcicollo oculare; a volte, in questi casi, il risultato è limitato alla posizione primaria degli occhi (sguardo dritto in avanti).

Quando operare

Non esiste in proposito una regola fissa. In alcune forme infantili, come nelle esotropia essenziale (deviazione di un occhio verso l’interno), l’intervento viene proposto nei primi anni di vita.

Anche gli strabismi che causano torcicollo oculare devono essere operati precocemente, evitando che si instaurino asimmetrie del volto e della colonna cervicale che in seguito potrebbero essere causa di problemi per tutta la vita. In altre forme di strabismo infantile, si attendono invece i risultati della terapia ortottica ed il completo sviluppo del cranio e dell’orbita, fino all’assestamento della condizione sensoriale e motoria: ciò significa la pubertà ed anche oltre.

Gli strabismi paralitici necessitano di un periodo di stabilizzazione, durante il quale si può assistere alla ripresa funzionale più o meno completa del muscolo o dei muscoli deficitari: l’intervento corregge ciò che resta del difetto.

Test pre-operatori

La preparazione all’intervento consta di una serie di test in grado di “simulare” con lenti prismatiche i risultati dell’intervento stesso e di prevedere, con buona approssimazione, i risultati estetici e sensoriali. E’ necessario escludere una eventuale diplopia post-operatoria e valutare la possibilità di un “ritorno” dello strabismo: in alcuni casi, infatti, l’anomalia di posizione è talmente radicata che tende a ripristinarsi nonostante l’accorciamento o lo spostamento dei muscoli extraoculari.

La tecnica chirurgica

L’intervento correttivo dello strabismo viene eseguito in anestesia generale obbligatoria nei bambini e negli adolescenti. Nei giovani e negli adulti, si consiglia costantemente l’anestesia locale che offre, tra gli altri, il vantaggio di una immediata dimissione del paziente. In entrambi i casi il paziente deve digiunare nelle 8 ore precedenti l’intervento.

Il chirurgo agisce su uno o più muscoli extraoculari, cioè quei piccoli muscoli incaricati di muovere l’occhio nelle varie direzioni. Gli interventi più frequentemente eseguiti sono due: la recessione, che indebolisce il muscolo spostando indietro la sua inserzione sulla sclera, e la resezione che rinforza il muscolo accorciandolo e tendendolo “come un elastico”. Si può intervenire su uno o più muscoli contemporaneamente o in tempi successivi.

Rischi

Le complicanze da intervento correttivo dello strabismo sono assai rare. I disturbi che possono insorgere sono bruciore, dolore, diplopia passeggera, infezione. Tutti disturbi che vengono tranquillamente curati nel post-operatorio. Ad ogni modo, bisogna tener presente che si tratta sempre di una procedura chirurgica, seppur comune.

Risultati dell’intervento correttivo dello strabismo

Fatte queste premesse, è illusorio pensare, come molti credono, che sia sufficiente un intervento chirurgico per riportare in asse i due occhi e chiudere il problema. La gestione del problema strabismo parte da un rigoroso inquadramento diagnostico, affidato alla collaborazione tra l’oculista e l’ortottista. I risultati, soprattutto nello strabismo infantile, sono graduali perché influenzati dalla crescita del bambino. Per questo motivo, nella correzione dello strabismo infantile, sono necessari più interventi per raggiungere il risultato atteso.

I bambini e gli adolescenti sottoposti a intervento chirurgico devono eseguire visite oculistiche periodiche fino all’età adulta perché vi è la possibilità di una recidiva. Ad ogni modo, la maggior parte dei pazienti riscontra un netto miglioramento anche se, a seconda della gravità dello strabismo, si può ricorrere a più interventi per raggiungere l’obiettivo primario: allineare gli occhi e coordinare i movimenti.

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