Chirurgia palpebrale
La chirurgia palpebrale è un campo dell’oculistica che confina con la chirurgia plastica ma non si occupa di estetica, bensì di risolvere patologie degli annessi oculari quali:
- calazio
- pterigio
- entropion
- ectropion
Questi interventi sono eseguiti da medici oculisti specializzati in interventi di microchirurgia oculare per i quali si avvalgono di nuove metodiche di chirurgia mininvasiva e robotica e di tecnologie laser di ultima generazione.
Chirurgia palpebrale - curettage del calazio
Il calazio è una neoformazione dovuta all’infiammazione delle ghiandole di Meibomio deputate alla formazione delle lacrime. Più precisamente si parla di lipogranuloma della palpebra a crescita lenta. Il più delle volte il calazio non è doloroso. Di solito si sviluppa sulla palpebra superiore (calazio sopra tarsale) ma si può sviluppare anche sulla palpebra inferiore (calazio sotto tarsale). La gravità dei sintomi dipende dal numero di ghiandole di Meibomio compromesse e dal grado di infiammazione e infatti, se il trattamento conservativo non dà risultati si ricorre alla terapia chirurgica.
L’intervento chirurgico per drenare il calazio prende il nome di curettage del calazio e consiste nel drenare il contenuto della cisti attraverso un’incisione e il raschiamento dei vacuoli lipidici. Viene eseguito ambulatorialmente in anestesia locale (generale nei pazienti pediatrici) Di norma non richiede punti. Eventuali punti vengono rimossi durante la visita di controllo dopo 7/8 giorni dall’intervento. Dopo l’intervento, il paziente può accusare sintomi quale bruciore, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, gonfiore ecc.. Tutti sintomi che scompariranno nel giro di pochi giorni. Prima e dopo l’intervento si consiglia terapia antibiotica per evitare eventuali infezioni post-operatorie.
Chirurgia palpebrale dello Pterigio
Lo pterigio si presenta come crescita anomala di tessuto che coinvolge la congiuntiva e la cornea. E’ una malformazione di origine benigna che colpisce per lo più in età adulta e ha una maggiore incidenza negli uomini
Essendo una malattia degenerativa, lo pterigio può aumentare di spessore o dimensione fino a coprire la cornea deformandola fino a causare un calo del visus. Si presenta come una macchia bianca – giallastra e l’unica terapia risolutiva, non regredendo spontaneamente, è l’asportazione chirurgica. Il trattamento chirurgico dello pterigio consiste in un intervento di autoinnesto della congiuntiva. L’intervento consta nell’asportazione dello pterigio e successivamente nel prelevare del tessuto della congiuntiva dell’occhio del paziente per impiantarlo nell’area operata.
L’intervento si esegue in regime ambulatoriale in anestesia locale. E’ un intervento di breve durata che normalmente non richiede punti in quanto si preferisce l’utilizzo della colla di fibrina, un adesivo tissutale utilizzato dai chirurghi che permette una emostasi istantanea. L’intervento di autoinnesto unico non dà recidive nel 90% dei casi. Dopo l’intervento,si consiglia terapia antibiotica a base di colliri per alcune settimane. Sin da subito, il paziente può riprendere le attività quotidiane prestando attenzione a proteggere gli occhi dai raggi ultravioletti con occhiali da sole con lenti a norma.
Chirurgia palpebrale dell'entropion e dell'ectropion
L’entropion è una introflessione della palpebra inferiore, ossia la rotazione del bordo palpebrale verso l’interno. Questa condizione è molto più frequente nella palpebra inferiore e di solito è involutiva o senile, dunque legata all’età. Lo sfregamento delle ciglia sull’occhio può causare danni alla cornea e può portare alla proliferazione batterica. L’origine dell’entropion senile va investigata nella lassità orizzontale del muscolo della palpebra inferiore, nell’eccessivo irrigidimento del muscolo che sorregge la palpebra e nel distacco dei legamenti che mantengono distesa la palpebra sull’occhio. Per questo motivo il bordo della palpebra ruota verso l’interno.
L‘ectropion palpebrale invece si caratterizza per la rotazione della palpebra inferiore verso l’esterno. Questa condizione dà luogo al travaso lacrimale verso l’esterno lasciando, di conseguenza, la congiuntiva e la cornea prive di protezione e lubrificazione. Ciò favorisce un’irritazione secondaria e un ispessimento del tarso (parte interna della palpebra).
L’unica terapia per correggere l’entropion e l’ectropion palpebrale è l’intervento chirurgico. I colliri e i cortisonici hanno lo scopo di ridurre l’infiammo ma non risolvono il problema.
In cosa consiste l’intervento chirurgico?
L’intervento chirurgico di correzione dell’entropion e dell’ectropion si esegue ambulatorialmente e in anestesia locale negli adulti e generale nei pazienti pediatrici. In entrambi i casi l’intervento dura all’incirca 30 minuti e viene eseguito da un medico chirurgo specializzato. Consiste nel ridurre la lassità palpebrale e si può intervenire con diverse tecniche a seconda del grado di severità della malattia.
Dopo l’intervento è necessario portare un bendaggio H24 per due giorni. Per i 7 giorni successivi si porterà un bendaggio notturno e si applicherà un unguento antibiotico per 3 volte al giorno. I punti vengono rimossi dopo circa 7/10 giorni dall’intervento.
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