glaucoma

Glaucoma: sintomi, cause e trattamenti

Il glaucoma, definito anche come “il ladro della vista” è la seconda causa di cecità dopo la cataratta. Il suo soprannome deriva proprio dal fatto che è una delle patologie oculari più subdole in assoluto: rimane nascosto per lungo tempo e all’improvviso e in breve tempo ci ruba il bene più prezioso, la vista.

Nel mondo ne soffrono 55 milioni di persone, in Italia 2 milioni, anche se molti non lo sanno.

1. COSA È IL GLAUCOMA?

Il glaucoma è una malattia che colpisce il nervo ottico ed è causato da un continuo aumento della pressione intra-oculare che danneggia progressivamente le fibre nervose e questo processo si traduce in un difetto della vista nel campo visivo del paziente.

Si manifesta quando il deflusso del liquido detto umor acqueo, che scorre nel bulbo oculare (nello specifico in camera anteriore e posteriore), viene ostacolato e si accumula all’interno del bulbo stesso.L’umor acqueo fisiologicamente viene continuamente prodotto e riassorbito: ha delle cosiddette “vie d’uscita”, ossia i trabecolati, delle fessure che servono al suo deflusso. Se i trabecolati sono ostruiti, il liquido non può uscire dal bulbo oculare e si accumula al suo interno. Di conseguenza aumenta la pressione oculare: il vitreo (gel presente tra il cristallino e il fondo dell’occhio) spinge sulla retina, causando la “morte” di alcune cellule che compongono l’epitelio retinico. La morte di alcune aree della retina è un processo lento e progressivo. È possibile non rendersene conto prima che sia troppo tardi.

Il sintomo più evidente è la visione a macchie: si parla di “scotomi”, difetti del campo visivo che consistono in vere e proprie zone cieche.

glaucoma
fig.1 glaucoma

2. Quali sono i valori di pressione intra-oculari normali?

Numerose ricerche epidemiologiche hanno indicato come normali, valori di pressione tra i 12 ed i 21 mmHg. L’esperienza clinica invece insegna che non esiste un valore di pressione normale in assoluto ma che esso va ricercato in ogni occhio di ogni singolo paziente.

3. Quali sono i sintomi del glaucoma?

La pericolosità della malattia sta nel fatto che molto spesso non esistono sintomi specifici. Inoltre, essi svariano notevolmente a seconda del tipo di glaucoma da cui si è affetti.

Il glaucoma acuto o ad angolo chiuso è caratterizzato da un dolore particolarmente intenso della zona oculare e peri-oculare, causato da un brusco innalzamento del tono oculare (maggiore di 40 mmhg) accompagnato da senso di nausea e vomito, vista appannata ed eccessiva sensibilità alla luce.

Se la diagnosi e la cura non avvengono rapidamente, il glaucoma acuto può portare alla cecità entro un periodo estremamente breve dalla sua insorgenza.  

Il glaucoma cronico o ad angolo aperto è caratterizzato da una sintomatologia più silente. La sua evoluzione, infatti, comincia con il deterioramento graduale della visione periferica: il paziente riscontra difficoltà nella guida e nella lettura e sviluppa la tendenza ad urtare gli oggetti che lo circondano. La perdita della visione centrale avviene in un secondo momento, generalmente, quando la malattia ha raggiunto un livello di gravità che rende difficile il suo trattamento, esponendo il paziente al rischio di cecità (fig.2).

glaucoma: visione paziente affetto da glaucoma
fig.2 visione di un paziente affetto da glaucoma

4. CHI E’ A RISCHIO GLAUCOMA?

I soggetti più a rischio di sviluppare glaucoma, e ai quali si consiglia di sottoporsi a visite oculistiche periodiche, sono:

  1. soggetti con parenti malati di glaucoma (rischio di sviluppare glaucoma che arriva anche al 10-15%);
  2. soggetti con uno spessore corneale ridotto (valore che si può valutare con una pachimetria)
  3. soggetti con un disco ottico alterato nella sua normale anatomia (un disco ottico con sospetto per glaucoma si presenta con un bordo assottigliato e con una escavazione centrale accentuata, mentre nei casi più avanzati anche il suo colorito cambia diventando bianco pallido anziché roseo);
  4. soggetti con difetti del campo visivo che possono far sospettare una diagnosi di glaucoma;
  5. pazienti con alcuni difetti oculari predisponenti al glaucoma, come la pseudoesfoliatio lentis, ossia la sindrome da dispersione di pigmento, o un angolo irido corneale di ridotte dimensioni;
  6. Pazienti con miopia elevata o con retinopatia diabetica proliferante
  7. infine, i pazienti che assumono compresse o eseguono iniezioni a base di cortisonici per lunghi periodi per problemi di salute generale (es. malattie reumatiche, oncologiche, ecc.) poiché in alcuni casi (pazienti cortico-responders) all’uso prolungato di questi componenti corrisponde un aumento del tono oculare.

5. LE TERAPIE INDICATE PER IL GLAUCOMA

Per rallentare la progressione del glaucoma è fondamentale in primis diminuire la pressione endo-oculare

 Le terapie per tenere sotto controllo il glaucoma sono le seguenti:

  • terapia farmacologica, con uso di colliri per diminuire la pressione oculare o il danno a carico del campo visivo. I colliri devono essere prescritti sotto stretto controllo medico;
  • trattamenti parachirurgici come il laser. Esistono diversi trattamenti laser per ridurre la pressione oculare. Lo specialista del glaucoma saprà consigliare il tipo di laser più indicato in relazione al tipo di glaucoma;
  • trattamenti di chirurgia mini invasiva, con dispositivi drenanti di ultima generazione. Questi impianti drenanti consentono di realizzare un deflusso controllato dell’umor acqueo e ristabilire la corretta pressione oculare garantendo un ottimo profilo di sicurezza per il paziente in termini di complicanze postoperatorie.

In generale i medici oculisti sostengono che adottare uno stile di vita corretto è di primaria importanza per la prevenzione del glaucoma. L’attività fisica costante (almeno 30 minuti al giorno) aumenta l’ossigenazione della retina e contrasta la formazione di radicali liberi nel sistema nervoso centrale, di cui l’occhio fa parte. Anche chi ha già contratto il glaucoma trarrà beneficio dall’attività fisica. Chi fa movimento in modo continuativo diminuisce fino al 10% il tasso di progressione della malattia. Inoltre è strettamente consigliato un controllo oculistico annuale a partire dai quarantacinque anni e nei soggetti predisposti come i casi su citati anche prima di quest’età.

Articolo a cura di V. Calabrese

 

Immagine di copertina:Freepik