occhio con cataratta

Cataratta: sintomi, cause, intervento

Uno degli interventi più diffusi in oculistica è l’intervento di rimozione della cataratta. La cataratta è una patologia che si manifesta principalmente con l’avanzare dell’età (cataratta senile) che colpisce circa l’85% della popolazione tra i 65 e i 75 anni ma il rischio di manifestarsi può verificarsi anche prima (cataratta precoce). Colpisce sia donne che uomini ma ha maggiore incidenza nelle donne. Colpisce quasi sempre entrambi gli occhi ed è visibile ad occhio nudo.  Esistono vari tipi di cataratta che rappresentano la causa principale della riduzione della capacità visiva in tutto il mondo. In breve, la cataratta è la riduzione della capacità ottica e l’opacizzazione del cristallino che determina una riduzione della visione. 

Quali sono i sintomi della cataratta

La cataratta è la progressiva opacizzazione del cristallino, una lente biconvessa trasparente che insieme alla cornea converge le onde luminose che colpiscono la retina e le immagini risultano a fuoco. Quando il cristallino si opacizza vi è una riduzione dell’acuità visiva. Dunque, il primo sintomo della cataratta è la visione offuscata che si sviluppa lentamente in uno o in entrambi gli occhi.

Visione normale
Visione con cataratta

 

 

 

 

 

 

I sintomi precoci della cataratta oltre alla visione offuscata che i pazienti riferiscono includono:

  • difficoltà di lettura;
  • abbagliamento;
  • difficoltà di distinguer il blu scuro dal nero;
  • aloni intorno a fonti luminose;
  • necessità di maggiore luce per vedere bene;
  • raramente sdoppiamento della visione.

Cataratta cause

Apparentemente la cataratta si sviluppa senza cause e solitamente è correlata all’età (cataratta senile). Le proteine del cristallino si aggregano e si ossidano provocando l’opacità del cristallino stesso e la conseguente diminuzione della vista. Nondimeno, esistono fattori di rischio che ne possono favorire la comparsa:

  • diabete;
  • malattie degli occhi infettive e infiammatorie come glaucoma e uveite;
  • esposizione prolungata non protetta ai raggi ultravioletti e/o infrarossi (la famosa cataratta dei soffiatori di vetro);
  • fumo;
  • abuso di sostanze alcoliche;
  • disordini metabolici;
  • disordini alimentari;
  • traumi dell’occhio come calore intenso, contusioni o lesioni perforanti;

    Immagine cataratta con la tecnica cosiddetta “retroilluminazione”. Foto Orao Studio

Intervento di cataratta

L’unico trattamento efficace è l’intervento chirurgico. Un tempo l’indicazione all’intervento veniva posta quando il paziente non vedeva più. Oggi, l’indicazione vi è quando l’opacità del cristallino va a compromettere le normali attività quotidiane. Infatti, le necessità sono cambiate visto l’utilizzo di dispositivi elettronici, pc, tablet, smartphone.

Dopo un’attenta anamnesi ed esami accurati dell’occhio con lampada a fessura ed esame oftalmoscopico, il medico decide se è opportuno l’intervento chirurgico di asportazione della cataratta.

L’intervento di cataratta consiste nella rimozione del cristallino naturale che viene sostituito con un cristallino artificiale chiamato IOL acronimo di Intra Ocular Lens.

Intervento cataratta: facoemulsificazione

La facoemulsificazione è la tecnica più diffusa di estrazione della cataratta. Consiste nell’utilizzo di raffinate sonde a ultrasuoni capaci di frammentare ed aspirare la cataratta attraverso un’incisione ridotta solitamente di circa 2.5 millimetri. L’impiego di uno speciale femto-laser (diverso da quello utilizzato per gli interventi refrattivi), di recente introduzione, consente di eseguire una sorta di pre-frammentazione degli strati centrali della cataratta, ma non esclude il passaggio in camera operatoria per l’asportazione del materiale frammentato e l’introduzione della IOL.

Le IOL hanno una dimensione che va dai 5 ai 7 millimetri e per evitare di fare incisioni più grandi si utilizzano IOL pieghevoli che riprendono la loro forma una volta inserite all’interno dell’occhio. Normalmente, non c’è bisogno di sutura e l’occhio riprende la sua funzionalità dopo poche ore.

 

Immagine occhio con lentina IOL impiantata. Foto Orao Studio

Il potere diottrico del cristallino artificiale (IOL) viene calcolato prima dell’intervento attraverso l’esame biometrico.

Con l’intervento di cataratta  dunque si possono correggere anche possibili difetti di refrazione dell’occhio come miopia e ipermetropia eliminando o comunque riducendo al minimo l’uso di lenti correttive nel post-operatorio.

Post intervento

Dopo l’intervento (che si svolge in anestesia locale e dura, normalmente, meno di  10 minuti) il paziente può tornare a casa. Nei giorni successivi l’intervento di cataratta il medico prescrive al paziente farmaci antinfiammatori e antibiotici per ridurre l’infiammazione, prevenire le infezioni e favorire la cicatrizzazione : solitamente si tratta solo di colliri. E’ fondamentale seguire il piano delle visite di controllo post-operatorio.

Articolo a cura di C. Parisi

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