Intervento miopia: tecniche e recupero
La miopia è un difetto refrattivo molto comune che, in sostanza, influisce sulla visione a distanza. Tecnicamente questo accade perché i raggi luminosi provenienti da un oggetto posto all’infinito non convergono correttamente sulla retina ma davanti ad essa causando una visione sfocata delle immagini man mano che l’oggetto si allontana ed anche una diversa percezione delle dimensioni rispetto a quelle reali. In questo modo si ha un eccesso di convergenza dei raggi luminosi: per questo motivo i miopi vedono bene da vicino e male da lontano. In realtà, il vero motivo per cui i raggi vanno a fuoco al davanti della retina è che l’occhio è più lungo del normale, per un eccesso di accrescimento, per motivi genetici oppure per uno sfiancamento della parete posteriore: quest’ultima condizione è nota come stafiloma. La miopia di solito insorge in età scolare e si stabilizza intorno ai 20-25 anni a meno che non sopraggiungano altri fattori come la cataratta e la presbiopia che modificano il difetto.
Tutti i metodi per correggere la miopia non agiscono direttamente sulla causa (l’allungamento dell’occhio), il che sarebbe impossibile, ma puntano a spostare indietro il fuoco dei raggi luminosi portandolo sulla retina. Il modo più semplice è indossare delle lenti divergenti, su occhiali o a contatto. La correzione delle miopia in via definitiva è possibile grazie a nuovissime tecniche di intervento che prevedono un ventaglio di possibilità differenti la maggior parte delle quali prevede l’azione di speciali laser agli occhi. Quando il laser non è applicabile si può ricorrere ad altri interventi, quali l’impianto di lenti intraoculari e l’intervento faco-refrattivo di cui si parla qui.
Chirurgia laser agli occhi: laser ad eccimeri e I-Lasik
Oggi, operarsi agli occhi per miopia per togliere gli occhiali è una cosa possibile. Esistono diverse tecniche operatorie per eliminare questo difetto refrattivo. La chirurgia refrattiva interviene sulla “lente” corneale correggendo il difetto di refrazione, in questo caso la miopia.
- Laser ad eccimeri. Il laser ad eccimeri rimodella la cornea con estrema precisione. Il chirurgo riesce ad asportare con precisione micrometrica gli strati superficiali della cornea, modificando il potere refrattivo e facendo così convergere correttamente la luce sulla retina.. La più semplice modalità di applicazione del laser ad eccimeri è la PRK (acronimo inglese per Photo Refractive Keratoplasty) o cheratectomia fotorefrattiva, che agisce sugli strati superficiali della cornea dopo aver rimosso l’epitelio. Il recupero della vista con una migliore messa a fuoco si ottiene dopo circa due/tre mesi.
- I-Lasik e Femto Lasik. Questa tecnica combinata prevede il sollevamento di un lembo di tessuto corneale detto flap in modo che il trattamento del laser ad eccimeri agisca sugli strati più profondi della cornea. Una volta finito il trattamento con il laser ad eccimeri, il flap viene riposizionato. E’ la tecnica più precisa e sicura nonostante possa sembrare più invasiva della PRK. La superficie corneale viene rispettata al massimo e la ripresa funzionale dell’occhio è molto veloce.
Chi può fare il laser agli occhi?
In linea generale chiunque può sottoporsi ad un intervento laser per miopia. Prima dell’intervento il paziente viene sottoposto ad una serie di valutazioni con esami specifici che servono per definire parametri come curvatura della cornea, spessore, diametro pupillare (topografia corneale, pachimetria, aberrometria, pupillometria). Se tutti i parametri rientrano nella norma, la miopia è stabile da almeno uno/due anni e non ci sono patologie particolari dell’occhio allora il paziente risulterà il candidato ideale.
Pre e post operatorio intervento miopia
Nelle 4 settimane precedenti l’intervento il paziente dovrà limitare al massimo l’uso di lenti a contatto. Nei giorni precedenti all’intervento dovrà instillare alcune gocce di colliri prescritti dallo specialista . Dopo l’intervento il chirurgo può decidere di applicare una lente a contatto protettiva che rimuoverà dopo 4/5 giorni. Inoltre, il paziente proseguirà la terapia antibiotica, antinfiammatoria e lubrificante mediante colliri per evitare l’insorgere di secchezza oculare.
Una delle domande più frequenti che il paziente rivolge al chirurgo è se la chirurgia refrattiva è dolorosa. Nel caso della PRK il paziente durante l’intervento che dura circa 10 minuti non sente alcun fastidio in quanto l’occhio è anestetizzato con speciali colliri. Il dolore e il disagio subentrano dopo poche ore dall’intervento e si protraggono per 4/5 giorni.
Nel caso della Femto-Lasik il paziente avverte un leggero senso di fastidio durante l’intervento che ha una durata di 10/15 minuti durante i quali deve fissare una piccola luce per mantenere l’occhio centrato. Dopo l’intervento dolore o disagio saranno presenti per alcune ore con un recupero funzionale molto veloce.
Sia la PRK che la Femto-lasik sono indicate anche per risolvere difetti refrattivi quali astigmatismo e ipermetropia.
Articolo a cura di C. Parisi