Come curare lo strabismo: diagnosi e trattamenti
Prima di rispondere alla domanda “come curare lo strabismo” dobbiamo partire dalla diagnosi. Per spiegare nel dettaglio come si fa la diagnosi di un’anomalia dei muscoli oculari (strabismo) sarebbero necessarie lunghe premesse di anatomia e fisiologia.
Tuttavia, possiamo sintetizzare dicendo che l’inquadramento diagnostico di ciascun caso di strabismo parte sempre da due fattori:
- una buona anamnesi, ossia qualsiasi notizia sui precedenti ereditari e sullo stato di salute dei familiari. In particolare, in questo caso è importante essere a conoscenza se i genitori/fratelli del paziente siano affetti da problemi oculari, per esempio da disturbi della motilità oculare o importanti vizi di refrazione (elevata ipermetropia o miopia o astigmatismo). Altra informazione fondamentale da acquisire per capire le cause dello strabismo è sapere se il paziente esaminato sia nato a termine o sia nato prematuramente
- un attento esame anatomico delle diverse strutture oculari: è fondamentale sapere se vi sono ragioni organiche che impediscono ad uno o ad entrambi gli occhi di vedere (ad esempio una cataratta o un’altra anomalia congenita) o di muoversi (ad esempio, un impedimento meccanico o una paresi).
Successivamente si passa all’esame funzionale che a sua volta comprende lo studio di due componenti principali del sistema visivo:
- La componente sensoriale che comprende la capacita visiva (VISUS) sia di ciascun occhio sia la visione binoculare, ossia come entrambi gli occhi interagiscono tra di loro (fusione delle immagini, stereopsi).
- La componente motoria che comprende il movimento degli occhi nelle varie posizioni di sguardo.
Come curare lo strabismo: le diverse opzioni di trattamento
La diagnosi precoce aumenta le probabilità di successo degli interventi terapeutici. Ciò significa che, quando viene individuato e trattato precocemente, lo strabismo si può spesso correggere; viceversa, se il disturbo viene trascurato, i problemi alla vista rischiano di peggiorare o diventare permanenti. Il trattamento è più efficace nei bambini molto piccoli.
La gestione terapeutica dello strabismo si pone tre obiettivi principali:
- Migliorare la vista;
- Ottenere il corretto allineamento degli occhi;
- Ripristinare la visione binoculare.
Correzione dello strabismo non chirurgica
- Correzione del difetto di vista: indossare precocemente e costantemente le lenti correttive aiuta a correggere i disturbi della vista che possono causare e talvolta anche aumentare la deviazione strabica (ad esempio la correzione della miopia aiuta a migliorare lo strabismo divergente, la correzione dell’ipermetropia aiuta a migliorare lo strabismo convergente).
- Esercizi ortottici: consistono in particolari esercizi che contribuiscono a migliorare il movimento dei muscoli oculari ed aiutano il cervello e gli occhi a lavorare in modo coordinato.
- Occlusione: per migliorare l’ambliopia associata, il bambino potrebbe avere bisogno di occludere l’occhio dominante con cerotti adesivi secondo le ore e le modalità che l’ortottista ritiene migliori.
- Lenti prismatiche: negli strabismi insorti nell’età adulta in cui si presenta diplopia è utile, per far scomparire o ridurre quest’ultima è utili applicare sulla correzione ottica dei prismi.
Strabismo intervento chirurgico
Se questi trattamenti non hanno successo, molto probabilmente sarà necessario un intervento chirurgico per correggere lo strabismo.
Chirurgia dello strabismo
- Valutazione pre-chirurgica
Innanzitutto, la prima tappa del percorso è quella di un’attenta valutazione sensorio-motoria da parte dell’ortottista con lo scopo di valutare la deviazione strabica: quali muscoli contribuiscono e quali di essi dovranno essere modificati (indeboliti/rafforzati). La deviazione viene misurata attraverso i prismi che verranno applicati sulla correzione ottica del paziente per qualche ora simulando il risultato dell’intervento chirurgico e valutando quale sia la risposta soggettiva del paziente. Dopo aver superato questa fase, il medico chirurgo insieme all’ortottista elabora il piano chirurgico. Tecniche di chirurgia potranno portare alla scelta della miglior strategia chirurgica per il caso specifico che il paziente dovrà subire una volta in sala operatoria.
- Intervento chirurgico
L’intervento di strabismo è un intervento attualmente considerato all’ordine del giorno, assolutamente indolore. Può essere eseguito sia nei bambini che, a causa della loro età, effettueranno l’intervento sotto anestesia generale, sia negli adulti in cui si predilige l’anestesia loco-regionale. In entrambi i casi, l’intervento è ambulatoriale, quindi il giorno stesso dell’intervento il paziente potrà tornare a casa.
La durata è di circa 30 minuti per ogni muscolo su cui si interviene. Può essere necessario eseguire l’intervento chirurgico su uno o entrambi gli occhi o in uno o più tempi chirurgici. Durante l’intervento, l’oftalmologo farà una piccola incisione nel tessuto che copre la parte anteriore dell’occhio (congiuntiva e capsula tenue) per accedere ai muscoli. A seconda della direzione della deviazione, la loro trazione sarà modificata per ottenere il massimo allineamento oculare. Esistono diverse tecniche per indebolire (recessione) o rafforzare (resezione) un muscolo.
Se si vuole “indebolire“, è quella di modificare la sua inserzione, collocandola più indietro in modo che sia “più rilasciata” e quindi “tiri” meno. (Fig.1a)
Quando l’obiettivo è quello di “rafforzare” il muscolo, la procedura più comune è quella di accorciarne la lunghezza in modo che sia più “stretto” e “tiri” di più. (Fig. 1b)
Fig. 1a Fig. 1b
- Risultati e follow-up
Nel post-operatorio il paziente avrà l’occhio rosso per 3-4 settimane, lacrimazione e leggero disagio. Dovrà pulire l’occhio con acqua fisiologica e applicare collirio antibiotico e antinfiammatorio per circa 20 giorni. Non saranno necessarie bende o suture, poiché i punti sono riassorbibili e cadranno da soli in 7-10 giorni. Anche se dipenderà dal grado di complessità di ogni caso, in generale, il paziente sarà in grado di riprendere la sua normale attività dopo pochi giorni, evitando sforzi fisici importanti, sport d’impatto e piscina.
I pazienti operati per strabismo vengono sempre controllati il giorno successivo all’intervento, dopo una settimana e dopo sei settimane. Successivamente si procede a visite con cadenza annuale.
Articolo a cura di V. Calabrese