Grazie alla chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri è possibile correggere in sicurezza i difetti di vista che condizionano la vita di tutti i giorni all’utilizzo di occhiali e lenti a contatto. Le tecniche consentono di “rimodellare” la superficie corneale con estrema precisione per eliminare o ridurre la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia. Circa 6-7 pazienti su 10 risultano idonei al trattamento, per questo motivo dopo un corretto percorso pre-peratorio si potrà sapere come procedere. La tradizionale procedura che viene da sempre utilizzata è la PRK. Dopo l’asportazione dell’epitelio da parte del chirurgo, il laser in pochi secondi agisce per ottenere il risultato desiderato. Successivamente viene applicata una lente a contatto terapeutica che verrà rimossa dopo qualche giorno a guarigione avvenuta.
Oltre a questa esiste un’alternativa più avanzata: la femtoLASIK. Prima dell’azione del laser ad eccimeri, con un secondo laser a femtosecondi, viene realizzato un flap dello spessore richiesto per procedere quindi ad un trattamento “sommerso”, sollevando temporaneamente l’epitelio corneale del paziente e riposizionandolo subito dopo aver effettuato la correzione del difetto visivo. I processi infiammatori ed i fastidi post operatori in questo caso si riducono drasticamente. Si avrà un rapido recupero con pochi fastidi per il paziente limitati alle prime ore successive all’intervento.
Viene indicata ai pazienti con ritardo della riepitelizzazione, nelle correzioni dell’ipermetropia, in presenza di elevati vizi di refrazione ovvero ai pazienti che hanno necessità di tornare in tempi brevi alle attività quotidiane. Con lo stesso laser a femtosecondi, negli ultimi anni è possibile effettuare il trattamento in alcuni pazienti anche con la tecnica SMILE. Il laser riesce a creare un lenticolo nel tessuto stromale della cornea che viene rimosso attraverso una microincisione realizzata dallo stesso laser durante la procedura.
QUALI I RISCHI?
Come ogni attività chirurgica anche quella refrattiva non è scevra da rischi che devono essere valutati prima di sottoporsi al trattamento, quindi, alla fine del tuo percorso verrà stabilita l’idoneità o meno all’azione del laser. Una volta effettuato l’intervento i rischi restano quelli di carattere infettivo che vengono controllati con l’instillazione di gocce oculari come da protocollo, nonché dai controlli post operatori che avranno lo scopo di monitorare l’andamento del processo di guarigione. Ultimo rischio, non meno importante, resta la complicanza legata all’esposizione ai raggi UV della superficie corneale trattata, ecco il motivo di proteggere gli occhi con occhiali da sole protettivi per i primi mesi dopo il trattamento. Tutti i sistemi di sicurezza intraoperatori seguono i movimenti oculari mediante il riconoscimento irideo e della fissazione dell’occhio garantendo la perfetta esecuzione del trattamento e annullando, di fatto, le possibilità di errori durante l’intervento.
QUALE TECNICA SCEGLIERE?
Se sei interessato a queste soluzioni chirurgiche una domanda che probabilmente ti starai facendo è perché non optare direttamente per quella che ha i minori fastidi possibili? Sicuramente la tecnica che prevede l’utilizzo del laser a femtosecondi è diventata nel tempo d’elezione sia per il paziente che per il chirurgo, ma come abbiamo segnalato all’inizio, non tutti sono candidabili, e solo dopo un’attenta valutazione pre operatoria sarà possibile avere una risposta alla tua domanda. Una volta escluse le controindicazioni al trattamento si avrà la giusta indicazione.
COME PREPARARSI ALL’INTERVENTO?
Il percorso pre operatorio prevede esami di facile esecuzione e indolore. Si avrà a questo punto un quadro completo dei parametri oculari che serviranno per impostare il trattamento desiderato.
Il paziente dovrà astenersi dall’uso delle lenti a contatto sia per le valutazioni preliminari, sia per l’intervento che verrà programmato, seguirà il protocollo terapeutico indicato e farà uso di occhiali da sole protettivi nei mesi successivi all’intervento con un recupero visivo che si stabilizzare nelle settimane seguenti.
Articolo a cura di P. Carratta